|
| Forse non tutti lo sanno, o forse pochi se ne sono accorti, ma in Italia è ancora in vigore la pena di morte. Questa mia frase scaturisce da un’amara constatazione di alcuni fatti e può sembrare estremamente provocatoria, forte, offensiva ed irriguardosa nei confronti della nostra Costituzione e di tutti coloro che, a partire dal Presidente della Repubblica, lavorano nell’Amministrazione Pubblica e nelle Forze dell’Ordine per la nostra salvaguardia ed incolumità, eppure contiene una triste realtà. Purtroppo, basta aprire un giornale per leggere quasi tutti i giorni titoli tipo: “MOTOCICLISTA PERDE IL CONTROLLO DEL MEZZO E MUORE”. Dietro un titolo del genere si celano tante verità, tante storie, tante problematiche che si potrebbero comprendere solo leggendo con attenzione e competenza tecnica il verbale sull’incidente redatto dalla Polizia Stradale o Municipale, ma la prima impressione ed interpretazione del semplice lettore è che lo sciagurato motociclista ha commesso un errore, o forse una manovra azzardata, magari correva troppo e, quindi, se l’è andata proprio a cercare, ed i più cinici commenteranno pure: BEN GLI STA! Ma perché il malcapitato motociclista (o automobilista) ha perso il controllo del mezzo? Perché è morto? Purtroppo, certi incidenti non vengono analizzati ed esposti dai giornalisti dal punto di vista tecnico, non vengono spiegate le reali cause della perdita del controllo del mezzo e della seguente morte del conducente, ma vengono messi in luce solo gli aspetti umanitari (…lascia la moglie e due figli…), ed il deprecabile comportamento del conducente (…percorreva il viale ad alta velocità…), perché queste sono le cose che il lettore medio vuole leggere e perché in questa maniera non viene chiamata in causa l’Amministrazione Pubblica. È innegabile che per le strade circolano tanti indisciplinati (ciclisti e pedoni inclusi!) che con il loro comportamento causano incidenti dalle conseguenze anche gravi, ma è altrettanto vero che tanti disciplinati rimangono vittima di incidenti causati dalla cattiva progettazione, dall’incuria e dalla mancata manutenzione delle strade. Io stesso ho rischiato la vita e mi ritengo un miracolato perché, tempo fa, percorrendo un viale in centro città, mi scoppiò il copertone posteriore della Vespa a causa dell’impatto con lo spigolo tagliente di un tombino posto in mezzo alla corsia: grazie all’esperienza ed ad una buona dose di fortuna riuscii a non cadere ed ad essere investito dal camion che mi seguiva, altrimenti anche io sarei andato a far parte della schiera “MOTOCICLISTA PERDE IL CONTROLLO DEL MEZZO E MUORE”. A causa dell’ora tarda (erano le 8 di sera), al tempo perso per cambiare la ruota e la voglia di tornare a casa per riprendermi dallo spavento, non pensai a chiamare la Polizia Municipale per constatare la causa dell’incidente per poter chiedere al Comune il rimborso dei danni, però, a posteriori, mi sono amaramente pentito di ciò anche perché, a mente fredda, ho fatto una piccola... Read the whole post... |
|